Comitato Radio TV Locali
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Comunicato Stampa CARTv: CLASS ACTION delle TV Locali contro lo Stato

Il Comitato Radio Tv Locali , annuncia che sta predisponendo una Class Action per richiedere un mega risarcimento allo stato per la modalità in cui ha condotto il passaggio al digitale terrestre che sta portando alla chiusura di decine di emittenti televisive rimaste senza frequenza ed alla perdita di migliaia di posti di lavoro nel settore .

<< Ci hanno venduto all’asta alle società di telecomunicazioni delle frequenze da noi occupate incassando oltre 3 miliardi di Euro, lasciando molte tv locali senza un adeguato canale di trasmissione.
Hanno inventato un assurdo sistema per la numerazione del telecomando digitale per favorire i soliti noti ed i loro clienti, relegando quasi tutte le TV Locali agli ultimi posti del telecomando per mettere prima programmi nazionali di sole televendite e giochi d’azzardo.
Non ci hanno fornito sufficienti fondi per adeguare i nostri impianti ed i centralini d’antenna, con il risultato che solo i migliori canali – guarda caso assegnati ai soliti noti – sono meglio ricevibili.
Ma siamo fiduciosi che la Giustizia Amministrativa e la Corte Costituzionale ( semmai non intervenga prima la magistratura penale) faccia il suo lavoro e ci liberi da questo cappio al collo. Per parte nostra, abbiamo impugnato il bando-esproprio delle Telecom, il nuovo regolamento capestro del digitale terrestre ed in settimana depositeremo ricorso contro il bando “Beauty Contest” >>.

Consiglio di Stato conferma sentenza TAR Lazio: tutto da rifare con gli LCN !
Le TV Locali preparano la Class Action

Il Coordinamento Associazioni Radio Televisive, esprime soddisfazione per la sentenza del CDS che respinge il ricorso proposto anche dalla FRT e AERANTI-CORALLO e conferma la sentenza del TAR Lazio sull’annullamento della Delibera dell’AGCOM 366/10/CONS che relegava quasi tutte le TV Locali a numerazione remote del telecomando, mettendo prima di loro le nuove emittenti nazionali ( anche di sole televendite e giochi d’azzardo ! ), clienti dei soliti noti “amici degli amici politici”.
Ora la guerra si sposta sugli espropri dell’emittenti TV locali: decine e decine emittenti sono già state private delle frequenze e molte lo saranno ancora prima di fine anno, data termine per la consegna delle frequenze 61-69 vendute dal Governo ai carrier telefonici per oltre 3 miliardi di euro.
Il nuovo governo non ha dato nessuna svolta ai diktat del precedente governo anti emittenti locali.
Mai visto nella storia di democrazie occidentali che lo Stato venda all’asta a dei privati espropriando altri privati che legittimamente detenevano quanto venduto.
Ma il furto è reso legale dalla legge finanziaria .
Il governo continua quindi nella strada di salvaguardare gli interessi delle Tv nazionali e delle compagnie telefoniche loro maggiori partner pubblicitari.
Non è per caso che la funzione di sottosegretario alle comunicazioni è stata assegnata ad un ex magistrato esperto in espropri .
Un chiaro esempio di come si vogliono le cose lo si può vedere nelle nomine politiche ai vertici dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e nella direzione dell’Ispettorato Territoriale Lombardo nelle persone del direttore e del suo braccio destro caposezione. Non è per caso che la direzione del più importante ispettorato è affidata a un funzionario pubblico il cui curriculum non ha nulla a che vedere con il settore e che si fa assistere da uno sceriffo caposezione, il cui obbiettivo sembra tutt’altro che essere quello di aiutare le già provate radio tv locali. I soldati devono semplicemente eseguire: la classe politica decide la nomina degli sceriffi che eseguono.
Ed allora si assiste a rapidissimi ordini di disattivazione, mentre per semplici autorizzazioni, come le modifiche agli impianti, possono trascorrere anche anni per avere un autorizzazione.
Ciò che alla fine rimane , insieme ad una valanga di ricorsi ai TAR, è esattamente quanto voluto da una classe politica di parte: l’agonia dei piccoli editori radio televisivi e del conseguente pluralismo informativo a tutto vantaggio dei pochi grandi gruppi editoriali…che vanno a braccetto con i più grossi schieramenti politici.
Il CARTv sta preparando una Class Action per una richiesta miliardaria di risarcimento danni al Ministero dello Sviluppo Economico.
Info: cartv.classaction@gmail.com

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